Come REalizzare

La Biodiversità nelle Aree Verdi Urbane

In questo manuale, cercherò di spiegarvi in tre semplici steps come possiamo contribuire a ristabilire la biodiversità nelle aree verdi urbane in Italia.

Cos’è la biodiversità? La biodiversità può essere definita come la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera. Si divide in tre categorie: di habitat, di specie e genetica. In questo manuale ci occupiamo della biodiversità di habitat nei numerosi parchi pubblici che si trovano in Italia, e della biodiversità delle specie animali, essere umani compresi, che vivono in queste aree verdi.

Perché è importante? La biodiversità è essenziale per la stabilità degli ecosistemi, la fornitura di servizi vitali come la purificazione dell'acqua e la regolazione del clima, e la sicurezza alimentare grazie alla diversità genetica. Supporta anche settori economici come il turismo e la farmaceutica, offrendo benefici sociali ed economici. Inoltre, ha un valore intrinseco ed estetico, rappresentando un patrimonio naturale da preservare per le generazioni future.

Area verde urbana analizzata. Nell’ultimo anno ho cercato di imparare il più possibile sulla biodiversità nella mia città, Milano, e vi ho scoperto, nel quartiere di Lambrate, il Giardino Condiviso di San Faustino. In questo parco una comunità di volontari ha sperimentato per anni metodi di rewilding e di coltivazione in comune per reintrodurre la biodiversità.

Chi sono? Mi chiamo Alessandro Tazartes, sono uno studente dell’Atlantic College in Galles e faccio parte di un progetto sulla biodiversità per l’International Baccalaureate. Rappresento l’Italia in un gruppo di 24 studenti di tutto il mondo.

Intro

Step 1

Sopralluogo

Prima di tutto, iniziamo con il sopralluogo: è importante conoscere meglio il parco, la sua dimensione e il contesto urbano in cui è situato.

Usando Google Maps, potete identificare i confini del parco. Come vedete a destra, il Giardino San Faustino confina con una via ferroviaria, che ha causato un accumulo di spazzatura sotto di essa; questo spazio deve essere ripulito. Inoltre, davanti al parco si trova una strada che causa inquinamento acustico, e i lampioni che causano inquinamento luminoso, disturbando gli animali.

Per mitigare questi problemi, si può chiedere aiuto al comune, proponendo di non tenere i lampioni accesi tutta la notte. Per le strade si possono aggiungere segnali di stop o dossi stradali. È anche importante considerare se il parco è recintato o meno: è preferibile che lo sia per conservare e proteggere la biodiversità.

Per misurare le dimensioni del parco, puoi utilizzare Google Maps. Premi con due dita sulla mappa per far apparire un pannello con delle opzioni; seleziona "Misura distanza". Apparirà un puntino bianco, e a questo punto puoi cliccare sul punto dal quale desideri iniziare la misurazione. Successivamente, seleziona il punto finale per ottenere una misura precisa del parco. Questo strumento ti permetterà di determinare con accuratezza le dimensioni e l'area del parco.

Database delle Specie

Step 2

Il secondo passo consiste nel creare un database delle specie vegetali e animali che incontriamo nel parco. Possiamo farlo semplicemente portando con noi un blocco note per prendere appunti su insetti, piante e animali che osservate. Per identificare con maggiore precisione le specie, possiamo utilizzare app come "iNaturalist", "Picture Bird", "Picture Insect" e "PictureThis - Fiori e alberi". Queste applicazioni aiutano a identificare uccelli, insetti, fiori e alberi. Basta scattare una foto di ciò che vedete, e l'app vi fornirà tutte le informazioni necessarie sulla specie.

Progetto Biodiversità

Step 3

Arrivati a questo punto bisogna assicurarsi di avere il permesso necessario dal Comune (o del proprietario del parco se si tratta di un privato).  É importante creare un accordo e un piano con i membri della comunità per stabilire chi parteciperà al Progetto Biodiversità e quali compiti svolgerà. Ad esempio, una persona potrebbe occuparsi della manutenzione del prato, mentre un'altra potrebbe dedicarsi alle coltivazioni in comune. La pianificazione è importante per garantire che il progetto sia ben organizzato e sostenibile nel tempo. Essa può essere svolta dalla comunità, oppure si può cercare il supporto di un'associazione esperta, come la Cascina Biblioteca, che fornisce consulenza e assistenza specializzata.

Step 3.1

Manutenzione

Successivamente, è importante focalizzarsi sulle specie predominanti che possono aiutare a connettere e ampliare la biodiversità, in particolare le specie botaniche, ossia le piante. In questo contesto, si devono adottare due approcci: mantenere e eliminare.

Per la manutenzione delle specie botaniche, una delle pratiche più comuni è la gestione del prato. Il manto erboso richiede una manutenzione semplice ma costante: il taglio del tappeto erboso varia a seconda delle stagioni. Durante la primavera e l'estate, l'erba viene tagliata più frequentemente rispetto all'inverno, il che aiuta a mantenere sotto controllo le erbe infestanti. L'eliminazione di specie invasive è invece necessaria per proteggere e favorire la rinascita della biodiversità, poiché tali specie causano danni significativi agli ecosistemi.

Per trovare alcuni esempi delle specie invasive più comuni in Italia, potete fare una ricerca o usare questo articolo sulle invasioni di specie vegetali in Italia. Vi consiglio di cliccare qui per saperne di più.

Per eliminare queste specie invasive, è possibile utilizzare semplici attrezzi da giardinaggio. Tuttavia, se si tratta di specie particolarmente resistenti o che richiedono metodi specifici di rimozione, è importante condurre una ricerca per capire quale sia l'approccio più efficace. In alcuni casi, potrebbe essere necessario consultare esperti in botanica o agronomia per garantire che l'eliminazione avvenga in modo sicuro e sostenibile, senza danneggiare altre parti dell'ecosistema.

coltivazioni in comune

Step 3.2

La coltivazione in comune, anche conosciuta come coltivazione condivisa o agricoltura partecipativa, è un modello di gestione agricola in cui più persone o gruppi collaborano per coltivare e gestire insieme una terra agricola.

Come prima cosa bisogna valutare in quale area del parco potrebbe essere reallizata il la coltivazione in comune. Poi si pianificano le tipologie di intervento: orti, aiuole floreali, giardini tematici, ecc. Dopo questo bisogna coinvolgere la comunità, organizzando incontri pubblici per presentare l’idea, creando anche un gruppo specifico con l’incarico di gestire questa parte del progetto.

Successivamente si deve perepare il terreno e i materiali necessari,  rimuovere le erbacce, e scegliere le piante e i semi adatti alla stagione. Per essere più organizzati, si può creare un piano di coltivazione, per massimizzare l’uso dello spazio e avere una varietà di colture stagionali.

La manutenzione e la gestione delle coltivazioni in comune sono molto importanti; bisogna organizzare turni di volontariato, per avere una manutenzione costante dell’area, e serve stabilire l’irrigazione, la potatura e il controllo delle malattie per mantenere l’area in salute.

Una volta avviato, tutti possono usufruire del progetto di coltivazione in comune. Si possono anche organizzare eventi educativi per scuole, ma anche eventi sociali come feste di raccolta o mercatini degli agricoltori.

Implementare le coltivazioni in comune richiede un impegno da parte della comunità, ma può portare a numerosi benefici sociali, ambientali ed estetici nel lungo periodo.

reWilding

Step 3.3

Il rewilding consiste nella reintroduzione di specie estinte localmente ed è fondamentale per ristabilire i processi ecologici naturali. Inoltre la creazione di corridoi ecologici è molto importante, perche questi permettono agli animali di spostarsi liberamente tra habitat frammentati, migliorando la connettività del paesaggio e permettendo alle specie di trovare risorse, riprodursi e adattarsi ai cambiamenti ambientali.

Un ecosistema più diversificato è spesso più resiliente ai cambiamenti climatici e ad altre pressioni ambientali. Il rewilding contribuisce a creare habitat più ricchi e vari, capaci di supportare una maggiore biodiversità. Il successo del rewilding spesso dipende dall'accettazione e dal supporto delle comunità locali, che devono essere coinvolte nel processo decisionale e nella gestione delle aree rinaturalizzate.

Questo approccio non solo mira a conservare la biodiversità ma anche a migliorare i servizi ecosistemici, come la regolazione del clima, la purificazione dell'acqua e il sequestro del carbonio. In sintesi, il rewilding cerca di restituire alla natura la capacità di auto-regolarsi e prosperare con il minimo intervento umano, creando paesaggi più selvaggi e funzionali.

Conservazione Nel Tempo

Step 3.4

È fondamentale assicurare la conservazione del Progetto di Biodiversità nel tempo. Questa deve essere fatta sia a livello individuale, che da tutta la comunità. Bisogna fare attenzione a chi potrebbe danneggiare il progetto; quindi, per esempio, chiudere il parco quando non c'è più un membro fidato a "proteggerlo". È fondamentale lasciare la biodiversità intatta, senza danneggiarla, camminarci sopra, gettarvi rifiuti, ecc. Deve avere il tempo per riprodursi e creare un ecosistema sano.

Realizzare un Progetto di Biodiversità in un’area verde nella nostra città è importante e possibile, si comincia con un sopralluogo e un database delle specie esistenti, poi con il permesso del comune e il supporto della comunità si procede ala manutenzione degli spazi, all’introduzione di aree di coltivazione comune e del rewilding, assicurandosi della conservazione nel tempo di quando sia realizzato.

Ora tocca a voi!

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Conclusione


Con l’aiuto della Cascina Biblioteca

Grazie anche a tutti Gli altri:

Greta Petese, Thomas Giglio, Sergio Sconfetti, Dario Compagnoni, Ester Piana.

UWC ATLANTIC x Systems Transformation Pathway For Just Futures